L’azienda S. Antonio Abate è una piccola realtà agricola che cerca di coniugare coltivazione dei campi, attenzione alla persona e custodia del creato. Aspetti che possono intrecciarsi e promuoversi a vicenda.
In azienda vengono prodotti in modo biologico e con tecniche che favoriscono la biodiversità (sovesci, incolti produttivi, consociazioni, prati stabili, recupero di vecchie varietà locali…) ortaggi, frutta, legumi, farro e grani antichi da cui si ricavano farina e pasta. Abbiamo anche un piccolo apiario da cui ricaviamo un ottimo millefiori.
In azienda sono presenti anche quattro asini e pollame che, insieme all’orto, sono i protagonisti dei percorsi di agricoltura sociale e tirocini, che l’azienda ha sviluppato in questi anni con vari soggetti; in primis il centro di salute mentale dell’Ospedale di Carpi, ma anche scuola, Caritas Carpi, S.I.L….
Vendiamo direttamente i nostri prodotti, che sono quindi biologici e sociali, ma il problema, come per qualsiasi piccola realtà è fare redditto a fronte dell’enorme mole di lavoro.
Risulta quindi sempre essere importante diversificare il reddito aziendale.
Siccome in questi anni le api sono aumentate e sembrano giovarsi dell’attenzione all’ambiente che le circonda, abbiamo pensato di puntare su di loro. Attualmente sono una quarantina di famiglie ma, se tutto va bene, a primavera aumenteranno ancora secondo natura. Ogni anno (fine inverno) è sempre necessario procurarsi nuove arnie, e relative attrezzature per affrontare la nuova stagione, spese, spesso ingenti, anticipate rispetto alla produzione del miele che si ottiene a fine estate, per essere venduto sull’autunno/inverno.
In fase iniziale una buona parte del guadagno deve essere reinvestito e questo in un momento in cui vengono già anticipate tutte le spese per l’esercizio dell’azienda agricola. Consideriamo, inoltre, che già da anni la produzione del miele è decisamente inferiore a quella di anni fa, per tutte le problematiche che vivono le api. Bisogna, inoltre, affrontare le spese per la semina delle piante e dei fiori e la gestione dell’ambiente in cui loro si trovano (es. a volte si salta un taglio di fieno per lasciare la fioritura alle api).
L’apicoltura che pratichiamo è piuttosto naturale, non viene fatto nomadismo, me è stanziale (si ricava quindi solo millefiori, ma molto ricco, derivando dal nettare di tante specie diverse di fiori), non si forza con l’alimentazione artificiale, si usano regine nate in loco o al massimo acquistate in zona (non selezionate con il rischio di erosione del patrimonio genetico), uso di cera propria o biologica o senza residui. Inoltre tutta la gestione dell’alveare e del miele è fatta secondo il disciplinare biologico, ma non ci è stato possibile mettere il bollino perché l’azienda è piccola e non c’è abbastanza territorio biologico attorno alla postazione delle api.
Con il progetto ADOTTA UN’ARNIA, quindi si aiuta
- l’azienda agricola ad avere un po’ di liquidità a inizio anno per affrontare la nuova stagione apistica.
- si sostiene un certo tipo di apicoltura che si può classificare come amica della biodiversità
- si favorisce nel complesso una piccola realtà di apicoltura biologica e sociale che cerca di salvaguardare il territorio in cui viviamo.
In particolare viene favorita l’adozione di un tipo di arnie (dette topo bar) che sono un po’ più costose ma che permettono un’apicoltura ancora più naturale (ossia attenta al benessere delle api) e più svincolata dalla necessità di accantonare ogni anno un cospicuo capitale di anticipazione, in quanto richiedono un minor corredo di attrezzatura.
Quest’anno inoltre dovremo affrontare le spese per registrare il laboratorio di smielatura, in quanto passeremo da apicoltore hobbista ad apicoltore professionale.
Con ADOTTA UN’ARNIA si possono versare 130 o 70 € a inizio primavera, che simboleggiano l’adozione di una famiglia di api, e la cifra viene restituita attraverso la fornitura di rispettivamente 10 Kg in due anni o 5 Kg in un anno di miele, considerando un prezzo medio del miele di 12 € al Kg; i 10 € in più servono a sostenere l’attività apistica, che è di fondamentale importanza per la cura dell’ecosistema e quindi anche per il nostro benessere.
Il risultato è sempre garantito, ovvero se l’alveare ha qualche problema (morte, orfanità o sciamatura), la consegna del miele è comunque garantita.
Con i 10 € è inoltre possibile una visita guidata agli alveari in campo.
A chi è interessato a contribuire al progetto, rilascerò ricevuta a testimonianza della somma versata. Il miele sarà consegnato a più riprese dalla smielatura (agosto) fino al 31 Dicembre di ogni anno, questo per poter assaggiare diverse smielature corrispondenti a diversi momenti della stagione.
Le adesioni si raccolgono entro il 31 gennaio per le quote annuali ed entro il 16 Febbraio per le quote biennali.
A disposizione per ulteriori chiarimenti, invio Cordiali Saluti a tutti i soci del GAS “La Festa”.
Davide Casarini